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Medioevo italiano. I film degli anni 1910-1919 Filmografia sulla crisi dell'Impero romano e l'età dei "barbari"


Film restaurato dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Filmarchiv Austria

ATTILA

1918, regia di Febo Mari

 

Scheda: NazioneItalia - ProduzioneSocietà Anonima Ambrosio - DistribuzioneSocietà Anonima Ambrosio - SoggettoFebo Mari - SceneggiaturaFebo Mari - Scenografia: Pietro Canonica, Ettore Ridoni, Carlo Stratta - FormatoB.N., muto - Durata: 52'.

Cast: François-Paul Donadio, Luigi Ferrero, Ileana Leonidoff, Febo Mari, Nietta Mordeglia, Maria Roasio, Mario Sanmarco, Giovanni Serra.



 

 

«Film in sei episodi, che inizia con l’uccisione per mano di Attila del fratello Bleda. Postosi alla testa degli Unni, Attila tratta con i Visigoti per avanzare pretese sull’Impero Romano d’Oriente. Dopo alcune campagne militari e numerosi amori, Attila viene ucciso da Onoria, la donna romana che le era stata offerta per aver risparmiato la distruzione di Roma» (Vito Attolini).

Trama e commenti: it.wikipedia.org - tuttocinema.biz - cinestore.cinetecadibologna.it: «Film in sei episodi, che inizia con l’uccisione per mano di Attila del fratello Bleda. Postosi alla testa degli Unni, Attila tratta con i Visigoti per avanzare pretese sull’Impero Romano d’Oriente. Dopo alcune campagne militari e numerosi amori, Attila viene ucciso da Onoria, la donna romana che le era stata offerta per aver risparmiato la distruzione di RomaIl film, diviso in 6 capitoli, racconta i principali eventi della vicenda di Attila, dal fratricidio che gli permette, eliminando Bleda, il fratello buono di porsi alla testa degli Unni, alle subdole astuzie diplomatiche per tener buoni i Visigoti e avere mano libera verso l'Impero Romano d'Oriente, dalle vittoriose campagne attraverso la Francia e il Nord dell'Italia, alle numerose donne della sua vita: la moglie ripudiata Creca, la sensuale danzatrice di Bulgaria, Ildico, e la romana Onoria che otterrà per aver risparmiato la distruzione di Roma e che lo ucciderà nella notte di nozze» (Vittorio Martinelli, Il Cinema Muto italiano 1918).

cinestore.cinetecadibologna.it: «Il film non è solo una ricostruzione sontuosa e realistica di un'epoca storica poco nota, ma anche un severo monito inteso ad imprimere negli uomini d'oggi che fisicamente e spiritualmente gli attuali Prussiani sono della stessa razza degli Unni e che, se anche non hanno fattezze barbare, la loro barbarie è identica. Come spettacolo, Attila non lascia nulla a desiderare: una sceneggiatura ampia comprende innumerevoli stupende scene di vita barbarica, scene di guerra piene di azione e si vigore, con minuziosa accuratezza di dettagli; ogni scena è attentamente studiata, dalle imponenti ricostruzioni architettoniche in stile romano o bizantino, fino alle uniformi, i costumi e gli equipaggiamenti delle comparse. Attila non è solo una fastosa parata spettacolare, ma poggia sulla vicenda storica del conquistatore unno che il poeta italiano Febo Mari ha ricostruito per lo schermo con robusto impianto drammatico. Certo, il materiale a sua disposizione era di natura piuttosto nebulosa, anche perché le poche notizie storicamente certe s'intersecano volentieri con le leggende che si sono create sul personaggio. Ma salvo per alcune inevitabili licenze poetiche e qualche occasionale manipolazione (la morte di Attila, ad esempio, avviene durante le nozze con Ildico e non con Onoria), il signor Mari è riuscito a mantenere intatti i fatti storici più rilevanti, inquadrandoli in quella immane tragedia che fu la calata dei barbari. La recitazione è pienamente all'altezza della produzione. L'attore che interpreta la parte del protagonista ci dà un'immagine perfetta del cupo, tormentato, ma potentissimo piccolo tiranno, la cui crudeltà tracciò un sentiero di fuoco e di sangue nelle oscure pagine della storia dell'Europa del quinto secolo. Da rimarcare, inoltre, la bellezza delle due attrici» ("The Bioscope", 7 novembre 1918).

Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - bdfci.info - cinema.theiapolis.com - letterboxd.com: «Possibly the first movie about Attila the Hun, the great ruler of the Huns who tried to conquer great areas of the world including a failed attempt at taking Rome which naturally becomes a topic in this Italian film. Apart from the battles the film tries to incorporate Attila's love affairs and taking the version of his death that relates to his women. Attila didn't feel like a complete experience, but at times you see evidence of it's Italian brilliance. Italy was the premier movie nation in the first half of the 1910s up until the World War 1 started. Attila might not fit in with the previous Italian classics of it's hayday, but it has solid hints of what made their movies great back then».

avoir-alire.com: «Les événements principaux de l’histoire d’Attila racontés en six chapitres: l’élimination de son frère Bleda qui lui permet de se mettre seul à la tête des Huns; ses astuces diplomatiques pour s’assurer la non intervention des Wisigoths de Théodoric lorsqu’il attaque l’empire romain; ses campagnes victorieuses et sa défaite près de Châlons; ses amours avec la danseuse Ildico qui lui préfère l’ambassadeur de Rome Carpilion; sa retraite devant Rome et son mariage avec Honoria, soeur de l’empereur Valentinien, qui le tue durant la nuit de noces pour venger la mort de son amant Eugenio. ... Les manières raffinées et les tenues vestimentaires extravagantes font apparaître le légendaire roi des Huns comme un homme de pouvoir cruel et sans scrupules, mais aussi rompu au double jeu diplomatique, loin de l’image du sauvage primitif et sanguinaire brûlant tout sur son passage (celui dont on disait que l’herbe ne repoussait plus là où son cheval avait foulé le sol).  Autour de cette figure complexe (et à la mine assombrie dans la partie finale sous l’effet des mauvais augures), Mari, assisté de scénographes et costumiers inspirés, recrée un monde foisonnant et haut en couleurs où font finalement bon ménage un souci scrupuleux d’exactitude du détail, quelques anachronismes et la réécriture romanesque d’une histoire d’ailleurs mal documentée. Il fait défiler, en une suite de tableaux souvent saisissants, une foule de personnages et de péripéties, parfois à peine esquissées (l’élimination expéditive de l’évêque de Reims venu à la rencontre de l’envahisseur pour tenter de l’arrêter; Sainte Geneviève incitant à la résistance sur les murs d’Orléans – sic !) mais réussit à donner un véritable relief à des figures telles que celle du nain Zercon, envoyé par Attila à la cour de l’empereur pour y intriguer, de la danseuse Ildico poursuivant de ses ardeurs le digne Caprilion ou de la guerrière Honoria qui semble tout droit sortie d’un poème épique de l’Arioste ou du Tasse: elle se déguise en soldat pour combattre aux côtés de l’homme qu’elle aime et qu’elle vengera en poignardant Attila lors de sa nuit de noce avec le roi des Huns».

 

Conosciuto anche con il titolo: Attila, the Scourge of God.

 

    

       

    


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