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I film sul Medioevo fantastico - L'altro Medioevo: archetipi e atmosfere


Il grande e potente Oz

(Oz the Great and Powerful)

2013, regia di Sam Raimi

 

   

Scheda: Nazione: USA - Produzione: Walt Disney Pictures, Roth Films - Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures, Alarm Clock Films - Soggetto: dal  romanzo di L. Frank Baum Il meraviglioso mago di Oz - SceneggiaturaMitchell Kapner, David Lindsay-Abaire - FotografiaPeter Deming - MontaggioBob Murawski - Art Direction:Todd Cherniawsky, Stefan Dechant, John Lord Booth III, Andrew L. Jones, Iain McFadyen, Meghan C. Rogers - Set Decoration: Nancy Haigh - Scenografia: Robert Stromberg - Costumi: Gary Jones - MusicheDanny Elfman - Effetti speciali: Gentle Giant Studios, New Deal Studios, Evil Eye Pictures, Luma Pictures, Sony Pictures Imageworks - Formato: Color - Durata: 130'.

Cast: James Franco, Michelle Williams, Mila Kunis, Rachel Weisz, Abigail Spencer, Zach Braff, Joey King, Ted Raimi, Bill Cobbs, Tony Cox, Toni Wynne, Tim Holmes, Dennis Kleinsmith, Wayne Brinston, Jon Overgaauw, Mark S. Kerr, Phillip Huber, Martin Klebba, Keith Schloemp, Stephen R. Hart, Bruce Campbell, Rob Crites, William Dick, Gene Jones, John Lord Booth III.


 

 


 

     

 

 

 

Trama e commenti: it.wikipedia.org - mymovies.it - cinefilos.it - cultura.panorama.it - comingsoon.it - jamesfrancoitalia.blogspot.it - splattercontainer.com - comingsoon.it - movieplayer.it: «In tempi di riproposizioni filmiche di favole e archetipi, una figura come quella del Mago di Oz non poteva, prevedibilmente, lasciare indifferenti i produttori hollywoodiani. Il personaggio creato da L. Frank Baum, d'altronde, mancava sul grande schermo dal 1985, anno in cui la Disney realizzò Nel fantastico mondo di Oz, sequel non ufficiale del celebrato classico Il mago di Oz, interpretato nel 1939 da Judy Garland. Ora, è proprio la Disney a riprendere in mano le sorti (cinematografiche) del celebre personaggio, scegliendo di raccontarne le origini (solo accennate nelle storie originali) e affidandone la traduzione in immagini a un regista visionario come Sam Raimi. Il protagonista è qui un mago circense di mezza tacca, donnaiolo e moralmente abietto, che fugge in mongolfiera dopo essersi vista svelata l'ennesima truffa; catturato da un ciclone, l'uomo viene catapultato nell'incantato paese di Oz, dove tutti lo accolgono come il Mago da tempo atteso, che dovrà liberare il regno dal potere di una strega malvagia. Giunto nella Cttà di Smeraldo, e salutato da grandi celebrazioni, il protagonista è allettato dalla promessa del trono e delle ricchezze del regno, nonché dalle lusinghe delle due streghe buone che vi risiedono. Tuttavia, non solo eliminare la strega sarà per il mago un compito più complicato del previsto, ma questi dovrà scoprire anche, sull'oggetto della sua missione, una verità diversa da quella che gli era stata descritta. ... L'aspetto più interessante (e accattivante) del film risiede sicuramente nel suo look, che passa con disinvoltura da un 1.33:1 (l'equivalente del 4:3 televisivo, per capirsi) reso in un bel bianco e nero, all'"apertura" al formato panoramico e al colore nel momento in cui il protagonista sbarca nel mondo incantato. In questo, chiaro è il riferimento diretto al film del 1939 (girato in Technicolor, ma con un prologo ed epilogo realizzati in un bianco e nero virato al seppia) ma anche la volontà di rendere esplicitamente lo stacco tra i due mondi, caricando in modo addirittura esasperato, caleidoscopico e quasi ubriacante, le tonalità del regno di Oz. La vegetazione, le variegate creature che lo abitano, gli sgargianti abiti dei cittadini del regno, le riuscite scenografie della città di smeraldo (più Art déco che fantasy) e quelle del castello di Glinda: tutto è all'insegna di composizioni cromatiche che irretiscono l'occhio e lo inebriano con classe. In questo, anche l'uso del 3D mescola con disinvoltura passato e presente: il regista non si fa problemi a scagliare oggetti contro lo spettatore, o addirittura "fuori" dai margini dello schermo (nella parte iniziale, precedente all'allargamento del formato) ma poi regala profondità e spessore fisico a molte sequenze, facendo della stereoscopia un elemento coerente a un comparto scenografico di indiscutibile impatto. A una sceneggiatura divertente e divertita, che si preoccupa ovviamente di creare un legame filologico con il romanzo originale (nonché con la sua trasposizione filmica più famosa) Il grande e potente Oz somma l'interessante (seppur non nuova) riflessione sul cinema come fabbrica di illusioni, come strumento "magico" per eccellenza che, col suo carattere di truffa e inganno espliciti, diventa rappresentazione tanto più "vera" e coinvolgente della realtà. ...».

Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - allrovi.comfacebook.comen.wikipedia.orgaccioncine.netabusdecine.commoviefilmreviews.wordpress.comthehollywoodnews.combigpicturebigsound.comtheindependentcritic.comfilmfutter.comtheupperloop.blogspot.itanimemovieforever.netscifimoviepage.com: «Oz the Great and Powerful is, in effect, a prequel to the beloved 1939 classic The Wizard of Oz. Yes, there’s a tip of the hat to L. Frank Baum, who wrote the Oz books but director Sam Raimi and his collaborators knew that for most viewers Oz is somewhere over the rainbow. Without being slavish about it, they make numerous nods to the film from more than seven decades ago. It makes this a much more comfortable fit than the 1985 sequel Return to Oz. Although presented in 3D, the film opens in black and white with the traditional squarish screen ratio. There are subtle hints that the film is going to go beyond those limits but not until a tornado drops off circus magician Oz (James Franco) in a magical land do we switch to color and wide screen. Then we discover just how he became the powerful wizard of the Emerald City, defeating the evil witches of west (Mila Kunis) and east (Rachel Weisz). As in the Judy Garland film, the world of Oz has strong echoes of the Kansas left behind. The benevolent flying monkey Finley is voiced by Zach Braff, who was the magician’s hapless and unappreciated assistant. The wheelchair bound girl who begs him for help provides the voice of the China Girl (Joey King), whose broken legs he reattaches. And Glinda the good witch is played by Michelle Williams, who was also the love he leaves behind because he’s a scoundrel and charlatan who can’t be pinned down. There is a lot to like here, from how Oz evolves into the man we will come to know as the beloved wizard, to how Theodora (Kunis) turns into the embittered Wicked Witch of the West. Visually the film is a feast. This may be the first family friendly acid flashback. There are sequences where you’re just overwhelmed. ...».

Approfondimenti: Movie Review

Il sito ufficiale del film (inglese) - Il sito ufficiale del film (italiano)

 

Conosciuto anche con i titoli: Brick; Le monde fantastique d'Oz; Die fantastische Welt von Oz; Oz: El poderoso; Oz, un mundo de fantasía.

 

 

   


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