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Medioevo italiano. I film del 1972


Lo schiavo gallico

[serie tv Le evasioni celebri]

(L’esclave gaulois [Les grandes évasions historiques / Les Évasions célèbres])

1972, realizzazione di Jean-Pierre Decourt

 

   

Scheda: Nazione: Francia-Italia-Ungheria-Austria-Belgio - Produzione: Radiodiffusion Television Belge RTB, Société Nouvelle Pathé Cinéma, Office de Radiodiffusion Télévision Française (ORTF), Société Suisse de Radiodiffusion et Television SSR, RTB-Hungarofilm, SSR-Difnei Cinematografica - Distribuzione: Cecchi Gori HV, Yamato Video, Dolmen Home Video, Elephant Films - Soggetto: Henri de Turenne - Adattamento: Jean-Pierre Decourt - Musiche: Jean-Pierre Bourtaire - Formato: Color, film tv - Durata: 55'.

Cast: Jacques Fabbri, Michel Giraudeau, Henri Virlojeux, Michel Vitold, Jacques Balutin, Loumi Iacobesco, Guy Delorme, Guy Fox, Malka Ribovska, Gabriel Jabbour, Michel Lebret, Alain Souchère, Nicole Elfi, Enrico Lopez, Jacky Blanchot, Marcel Gassouk, Roger Trapp.


 


   

   

 

Trama e commenti: mymovies.it - dvd-store.it - cgentertainment.it - dvd-store.it - gentedirispetto.com: «Tredici evasioni celebri suddivise più o meno equamente nei paesi che hanno collaborato a questa coproduzione di origine storica. In Francia evadono il duca di Beaufort (Georges Descrières), il conte di Lavalette (Robert Etcheverry), Latude (Michel Duchaussoy), lo schiavo Léon (Jacques Fabbri) e M. de La Pivadière (Louis Velle); in Italia Casanova (Ugo Pagliai), Benvenuto Cellini (Gianni Garko) e Bartolomeo Colleoni (Carlo Catanen); in Ungheria il principe Rakoczi (Lajos Balazsovitz), il colonnello Jenatsch (Michel Baloh) e l’ispettore Lamb (Peter Huszti); in Polonia il barone di Kempelen (Zoltan Latinovits). Tra gli altri personaggi di contorno spicca l’unica presenza femminile: Jacqueline di Baviera (Claire Wauthion). Jean-Pierre Bourtayre, Piero Piccioni e Geza Berky sono tra i compositori della colonna sonora».

carmillaonline.com: «Il tema dell’evasione è evidentemente uno dei topoi del racconto avventuroso: l’eroe dev’essere fatto prigioniero e fuggire, sconfiggendo così doppiamente il nemico col sottrarsi e insieme recargli beffa. Dove poi l’evasione acquista uno spazio narrativo più ampio o magari centrale, lo sviluppo prevede un personaggio vessato da qualche autorità ingiusta, rinchiuso in cella dietro muraglie inespugnabili oppure nascosto come Woronski in attesa di varcare i confini, e costretto perciò ai più incredibili sforzi d’ingegno per sfuggire, o almeno provarci. Dumas ne Il conte di Montecristo offre una delle più note letture di evasione (si perdoni il bisticcio) in chiave di romanzo; ma altri racconti, su vicende autentiche di fughe, non sono per ciò meno degni di riconoscimento letterario. Si pensi alle evasioni dei citati Cellini e Casanova, entrambe inscenate nella serie TV sulla base di irriverenti memoriali degli interessati, anzi il tema meriterebbe il varo di un’antologia apposita, dal sapore vagamente controculturale. Tanto più che episodi del genere sarebbero parecchi, ben più di quanti di norma si immagini. La serie in questione saccheggiava la storia europea a partire dall’età tardoantica - l’episodio Lo schiavo gallico ispirato a Gregorio di Tours, sul salvataggio di un giovane prigioniero dalle mani dei Franchi - fino all’Ottocento: tredici avventure talora dai toni cupi, ma altrove condite di ironia. Tra quelle più drammatiche, la fuga del principe ungherese Ferenc II Rakoczi dalle mani degli imperiali che si apprestavano a fargli la festa (1701); tra le più bizzarre, la saga di tentate fughe dello scrittore francese Henri Masers de Latude, poi autore di famose Mémoires, e che aveva passato metà della vita in prigione per una piccola truffa giovanile ai danni della potentissima marchesa di Pompadour. Dal 2010 la Yamato Video ha reso disponibile Le evasioni celebri (serie completa) in due cofanetti di dvd, che, se non offrono making of o altri "dietrolequinte", sono di degna qualità e permettono un tuffo letteralmente in un altro mondo. Non solo nel senso accennato di un diverso modo di raccontare, o comunque di un interesse per la Storia oggi avvilito nella frequente rincorsa verso il basso delle “miniserie”. Ma anche nel fatto - stupefacente, a pensarci - che l’Europa dei primissimi anni Settanta tra tensioni sociali, eversione, lotta armata non temeva di celebrare in TV personaggi opposti ai poteri costituiti, di narrare le loro evasioni da strutture oppressive, di sbeffeggiare per tredici puntate altrettanti diversi governi della storia del continente e le loro gendarmerie. Cosa oggi abbastanza impensabile, almeno in un’Italia che cerca di costruire il consenso anche a colpi di continue serie TV su eroici corpi di polizia e santini accattivanti (e a ben vedere piuttosto irreligiosi) di ministri di culto» (Franco Pezzini).

Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - fr.wikipedia.org - tele70.com - php88.free.fr - t411.io - hervedumont.ch: «La Gaule en l’an 532. Childebert, Clodomir, Clotaire et Théodoric, les quatre fils de Clovis Ier, se disputent le royaume. Théodoric (Thierry), l’aîné et le plus puissant, rentre de guerre contre les Alamans avec la fille du roi vaincu, Yseut. Pour exercer une pression contre ses frères, il prend comme otages les fils des sénateurs de Burgondie, dont le jeune Attale, fils du comte d’Autain et neveu de Grégoire, le très respecté évêque de Langres. Cuisinier bon-vivant, conseiller et esclave dévoué du saint homme, Léon se propose de délivrer son neveu en échange de son propre affranchissement. Il se rend à Metz, séjour du roi franc, où il constate qu’Attale est quotidiennement humilié et maltraité par les barbares mérovingiens. Musclé, il corrige un des leurs et gagne le respect et bientôt la confiance du roi Thierry, qu’il séduit par son beau-parler et initie aux délices de la cuisine épiscopale. Tandis que la cour des Francs se civilise sous son influence, il organise secrètement l’évasion d’Attale et de la belle princesse germanique Yseut. La fuite réussit. Reconaissant, Grégoire de Langes affranchit Léon et bénit son union avec Yseut. Une saynète (en couleurs) inspirée d’un chapitre de L’Histoire des Francs de Grégoire de Tours (VIe siècle) et adaptée par Henri de Turenne et Jean-Pierre Decourt. Le récit, conté par un Léon bonhomme et pince-sans-rire ("ce n’est pas toujours facile d’être évêque avec quatre rois sur le dos!") met en scène quelques personnages historiques, notamment saint Grégoire de Langres, dit aussi Grégoire d’Autun (v. 446-539), et Thierry Ier (v. 485-534), guerrier brutal et cynique selon les chroniqueurs, roi du nord-est du royaume des Francs et de l’Auvergne».

  

Quarto episodio (conosciuto anche come Attale, l'esclave gaulois) della prima stagione della serie tv Le evasioni celebri (Les Évasions célèbres / Les grandes évasions historiques), in onda il 27 marzo 1972 sul primo canale dell'Office de Radiodiffusion Télévision Française (ORTF); in Italia, dove la serie fu trasmessa su Rai2 in prima serata a partire dal 29 giugno 1972, questo episodio andò in onda il 10 agosto 1972.

 

Benvenuto Cellini - Il condottiero Bartolomeo Colleoni - Jacqueline di Baviera

  

 

   


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