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Artù, Lancillotto, Ivanhoe e dintorni


Last Knights

2015, regia di Kazuaki Kiriya

   

Scheda: Nazione: Corea del Sud-Repubblica Ceca - Produzione: Luka Productions, Czech Anglo Productions - Distribuzione: Lionsgate, Hollywood Entertainment, Signature Entertainment, New KSM, GAGA, Transmission Films, VVS Films, Mediaset España - Sceneggiatura: Michael Konyves, Dove Sussman - Fotografia: Antonio Riestra - Montaggio: Mark Sanger - Scenografia: Ricky Eyres - Costumi: Tina Kalivas - Musiche: Satnam Ramgotra, Martin Tillman - Effetti speciali: Digikore VFX, Refuge VFX and Animation, Terminal FX - Formato: Color - Durata: 115'.

Cast: Clive Owen, Morgan Freeman, Cliff Curtis, Tsuyoshi Ihara, Shohreh Aghdashloo, Aksel Hennie, Daniel Adegboyega, Michael J. Lombardi, Dave Legeno, Val Lauren, Noah Silver, Payman Maadi, Park Si-Hyeon, Giorgio Caputo, Ayelet Zurer, James Babson, Rose Caton.



 

 

 

 

 

 

Trama e commenti: mymovies.it - filmtv.it - comingsoon.it - cineblog.it - cinematographe.it - cinema.everyeye.it: «Frutto di una coproduzione tra Repubblica Ceca e Corea del Sud, Last Knights segna l'esordio fuori dai confini nazionali del talentuoso regista giapponese Kazuaki Kiriya, conosciuto qui da noi per il riuscito live action di Kyashan. La rinascita, arrivato qualche anno fa anche nei nostri cinema. Uscito oltreoceano il 3 aprile scorso in un numero di sale limitato (è invece ancora incerta la distribuzione italiana) il film cerca di recuperare il sapore del fantasy epico e realistico (quindi privo di magia e di qualsiasi creatura non umana) cavalcando la scia del recente successo del genere, soprattutto in ambito televisivo con serie di culto come Il trono di spade. Con un cast multietnico, che affianca a due star hollywoodiane come Clive Owen e Morgan Freeman un nutrito numero di interpreti orientali (coi volti più conosciuti di Ahn Sung-ki, Tsuyoshi Ihara e Park Si-yeon) la produzione è stata ambientata in Repubblica Ceca sia per i minori costi sia per sfruttare il fascino "antico" che si può ancora trovare in molte zone del Paese. In un regno immaginario nel quale tutte le popolazioni convivono da anni pacificamente, Raiden è il comandante dell'esercito del saggio e anziano Lord Bartok. Quando il suo signore riceve un invito dal viscido Gezza Mott, braccio destro dell'Imperatore, Raiden e i suoi uomini si imbarcano insieme ad esso in un lungo viaggio verso la capitale. Qui però in seguito ad una lita tra i due Lord, Bartok viene accusato di tentato omicidio e al processo anziché ritrattare quanto compiuto critica apertamente le politiche del suo avido rivale che, con l'inganno, riesce a far emettere all'Imperatore una sentenza di condanna a morte. Raiden cerca di opporsi ma il sovrano, stizzito, ordina proprio a lui di eseguire la sentenza nei confronti del proprio signore: in caso contrario la moglie e la figlia di Bartek subiranno la stessa sorte. Costretto dagli eventi e spinto dallo stesso Bartek a commettere l'esecuzione, il cavaliere scioglie l'esercito e libera da ogni impegno i suoi commilitoni, gettandosi nel più autodistruttivo alcoolismo. Un anno dopo ognuno dei nobili soldati ha trovato un nuovo impiego nella capitale, mentre Raiden è solo un pallido ritratto dell'uomo che era un tempo. Ma forse non tutto è come sembra...

Non è piaciuto molto alla critica americana, che lo ha etichettato come un fantasy avventuroso incapace di aggiungere qualcosa di nuovo al genere. Ma se è pur vero che Last Knights non brilla per originalità narrativa, va detto che la realizzazione e il coinvolgimento indotto dalle due ore di visione non sono certo da sottovalutare. Con un riuscito mix tra il filone occidentale e quello orientale, Kazuaki Kiriya realizza infatti un titolo appassionante e non privo di colpi di scena, che si ricorda di sfumare notevolmente non solo i protagonisti ma anche i numerosi personaggi secondari, dando vita ad un contorno credibile che porta ad immedesimarsi anche con le figure di supporto. Con un vago sentore epico che fa capolino in alcuni, ispirati, passaggi, il film racconta la "solita" storia di riscatto e vendetta, con gesta d'onore e coraggio a intingere il racconto di pathos ed emozioni, complice anche l'efficace colonna sonora. Il regista, che predilige come nelle sue precedenti operazioni un tono "mono-colore" di fotografia (in questo caso virata ad un cupo e affascinante grigiastro), si "libera" in parte dalla sua affezione verso gli effetti digitali (volutamente esasperati sia in Kyashan che nel successivo e dalle nostre parti inedito Goemon) per concentrarsi su scontri all'arma bianca più sobri e realistici, in grado comunque di regalare duelli avvincenti (su tutti il "final fight" tra Raiden e il capo delle guardie del villain, uomini che combattono su versanti opposti ma entrambi legati da reciproco rispetto). ...».

Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - allmovie.com - en.wikipedia.org - facebook.com - hollywoodreporter.com - cinapse.co - rottentomatoes.com - dvdverdict.com - rogerebert.com - derekwinnert.com - moviemavericks.com - cinefilic.com - jbspins.blogspot.it: «...With their lord disgraced and their clan evicted from its holdings, the masterless samurai achieved a measure of payback, but it only delayed the inevitable end demanded by their bushido code. Western concepts of honor and chivalry are somewhat different, but the wardrobe and weaponry are close enough for government work. It is a story Japanese filmmaker Kazuaki Kiriya must have heard countless times growing up. He now brings their classic tale west, resetting it in a Medieval European looking realm for his first English language production, Last Knights, which opens this Friday in New York. Lord Bartok is a wise and just clan leader, who also experiments with atonal composition. His forces are captained by Raiden, a warrior who rose up from the peasantry to be renowned for his badassery. While Bartok lands remain peaceful, trouble brews in the capitol, where the Emperor’s chancellor, Geza Mott has become brazen in his corruption. Bartok arrives at court to rally the noblemen against Mott, but he is outplayed by the tyrannical psychopath. Sadly, it will cost Bartok his head and the anguished Raiden will be the one to sever it. The Bartok clan is dispossessed and dispersed, with his guardsmen assuming civilian jobs. They mostly get on with their new lives, except Raiden, who retreats inside a cask of ale. However, the paranoid Mott cannot believe the Bartok commander is not biding his time, which of course he is. Nevertheless, his honorable but honor-bound lieutenant Ito is convinced Raiden is the empty shell of a man he appears to be. Evidently, this is the sort of empire Alexander aspired to rule, spanning all the known continents of the Middle Ages. Its relentlessly multi-ethnic composition makes little historical sense, but at least it allows Kiriya to assemble a truly international ensemble, including Morgan Freeman as Lord Bartok, Iranian Peyman Moaadi as the Emperor, Norwegian Aksel Hennie as Mott, and veteran Korean actor Ahn Sung-ki as his principled father-in-law, Lord Auguste. Some of that casting makes sense, some of it not so much. ...».

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Il sito ufficiale del film

 

Conosciuto anche con il titolo: Los últimos caballeros.

 

   

  

   


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