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Il mostro verde

1967, regia di Tonino De Bernardi, Paolo Menzio

   

Scheda: Nazione: Italia - Produzione: Indipendente - Sceneggiatura: Paolo Menzio - Formato: color, corto, film sperimentale - Durata: 14'

Cast: Tonino De Bernardi, Taylor Mead, Marisa Merz, Allen Ginsberg, Angela Rolando.

   

Tonino De Bernardi

Trama e commenti: fantascienzaitaliana - artribune.com - roccobiondi.it: «Secondo De Bernardi, in realtà i suoi film possono essere letti anche in senso politico, come i film “politici” di Leonardi possono semplicemente essere un’azione estetica, individuale. Il mostro verde, il suo primo film, realizzato insieme a Pao1o Menzio, da proiettarsi su due schermi, è il film dell’entusiasmo e dell’amicizia. Comprende: Adamo ed Eva, La mano verde avanza, La nascita di Frankenstein, Gli uomini verdi vivono la loro vita, Il dolce amore di Dracula, morte e trionfo finale».

emergeredelpossibile.blogspot.it: «Il mostro verde è il primo lavoro di Tonino De Bernardi, realizzato assieme a Paolo Menzio, che, con Marisa Merz, fornì anche le sculture del film. Nonostante la lunga carriera di De Bernardi e nonostante il fatto trovi origine proprio in quest'opera, non si può dire che Il mostro verde sia un lavoro seminale, quantomeno dando uno sguardo, seppur veloce, alla filmografia del regista piemontese, e ciò crediamo sia dovuto al fatto che lo sperimentalismo, qui, sia davvero spinto alle proprie estreme conseguenze, il che fa appunto de Il mostro verde un'opera, oltre che densa, terribilmente originale e irriducibile, auto-conclusiva e risolutiva; video-installazione in due schermi, Il mostro verde è infatti un'epopea particolare, i cui elementi s'intersecano e s'aggrovigliano su una pasta che soltanto in questo film è stato possibile realizzare a causa del fatto che, ora come mai più, si risale davvero all'origine, la quale, però, non dev'essere banalmente interpretata come origine di qualcosa bensì come origine in quanto tale. Dunque, cosa c'è all'origine? All'origine c'è il Due. Il Due del doppio-schermo, innanzitutto. Ma anche il Due dell'evento già accaduto, per il quale l'occhio dello spettatore è sempre in ritardo: la scacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso. È questo, il Due originario, che a sua volta apre a una nuova dualità, quella cioè della profondità e della superficie. Se, infatti, tutta la prima parte dell'opera si gioca nelle oscurità del profondo, la seconda e ultima parte risale invece alla luce, abbagliante, del sole: da una parte la mostruosità, dall'altra la polizia. Ciò, naturalmente, non significa che la mostruosità (il mostro verde, il vampiro) che gorgheggia nelle profondità abbia come effetto di superficie una polizia la cui seconda anima è il fuoco - prodotto da essa ed essa contrastante - bensì, più chiaramente, che la necessità con cui s'è creata quella mostruosità è la medesima per cui esiste la polizia, ed è la dualità, in ultima istanza, a garantire la separazione, che, notoriamente, è comunque una relazione, tra mostruosità e polizia ...».

      

Film a episodi; il quinto è relativo a Dracula.

 

    

        


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