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                                      Il castello delle ombre      a cura di Vito Attolini

Le recensioni di Vito Attolini

 

Harry Potter and the Chamber of Secrets

Interpreti: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Kenneth McBranagh, Maggie Smith, Jason Isaacs, Richard Harris – USA, 2002

 

   

Lo scroscio degli applausi dei giovanissimi spettatori al termine del film, confusi con quelli dei personaggi nella scena della cerimonia scolastica che chiude questo secondo capitolo di Harry Potter, è il segno di una loro chiara complicità con un mondo magico ben lontano dalla violenza illustrata sul piccolo e grande schermo, di cui oggi i prodotti della società dello spettacolo sono particolarmente prodighi. Il giovanissimo Harry sollecita infatti dal pubblico un consenso non superficiale, con la sua aria di ragazzino beneducato e non arrogante, nonostante le particolarissime doti che gli hanno permesso di acquisire, alla scuola di magia di Hogwarts frequentata nel primo film, quei poteri di cui fa mostra ora in questa seconda parte delle sue avventure fantastiche. Vedremo nelle prossime - sono previste altre tre puntate - se il passaggio alla prima giovinezza gli conserverà intatta la sua amabile innocenza.

La camera dei segreti nasconde malefici che minacciano la serenità dell'istituto di arti magiche di Hogwarts di cui è stato allievo, facendovi l'apprendistato, Harry, momentaneamente ospite della sussiegosa famiglia degli zii da cui l'elfo Dobby, in veste di messaggero, lo strappa implorandolo di far ritorno alla scuola, prima che il male dalla camera dei segreti si diffonda ovunque. La fuga precipitosa dalla casa dello zio, che tenta invano di trattenerlo, su un'auto voltante librata su un vasto paesaggio anticipa i magici interventi degli effetti speciali che illustreranno ben presto le movimentate vicende di Harry nonché della particolare comunità scolastica di cui fa parte con i cari amici Ron e Hermione, giovanissimi protagonisti della prima "puntata" del film cui si aggiungono in questa altri personaggi, altrettanto pittoreschi: fra i quali il tronfio e vanitoso professor Allock, maestro di difesa contro le arti oscure (un imparruccato Kenneth Branagh) e l'infido Malfoy (Jason Isaacs, degno padre di Draco, nemico giurato di Harry).

Il giovane maghetto passa indenne attraverso le numerose prove che la missione promossa dal simpaticissimo Dobby lo costringe ad affrontare: lotte con strane creature animali, fra cui un enorme rettile a forma di drago che sfida Harry, novello Sigfrido, ad un scontro da cui riesce vincitore. Ma accanto a siffatti nemici Harry dovrà imparare pure a guardarsi dai cattivi maestri come Malfoy, il quale auspica una società di eletti, senza tracce di sangue "babbano" nelle vene: forse un implicito tentativo di revisionismo della filosofia antibabbana che ispira la saga di Harry Potter. Vedremo.

Capolavoro della grancassa pubblicitaria e forte dei milioni di copie vendute dei libri ispiratori del film, scritti da J. K. Bowling, Harry Potter e la camera dei segreti non deluderà l'esercito dei giovanissimi ammiratori del simpatico Harry, che condivideranno pure la semplice angolazione da cui il regista, Chris Columbus, già esperto artefice di analoghe opere destinate al pubblico giovane, ha raccontato questa seconda avventura del suo eroe: aggiungendovi un pizzico di gotico - congeniale peraltro alla storia - nonché, in dose forse eccessiva e che alla lunga potrebbe ingenerare nello spettatore un tantino di sazietà, di fantastico.

   

LA SCHEDA DEL FILM

  

   

©2003 Vito Attolini; recensione pubblicata in "La Gazzetta del Mezzogiorno"

    


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