Sei in: Cinema e Medioevo ® Indice alfabetico dei film


 

           

Medioevo italiano. I film del 2009 - Medioevo al femminile


Won prize Fuoriformato (Provincia di Milano)

Et mondana ordinare

2009, regia di Daniela Persico

   

Scheda: Nazione: Italia - Produzione: Giovanni Davide Maderna per Quarto Film - Soggetto: da documenti bergamaschi dei secoli XIII-XIV - Sceneggiatura: Daniela Persico - Fotografia: Pierluigi Laffi - Montaggio: Valentina Andreoli - Costumi: Veronica Salvini - Suono: Alessio Fornasiero, Francesca Genevois - Ricerca storica: Maddalena Vicini - Consulenza ai testi: Pietro Montorfani - Aiuto regista: Elisa Testori - Formato: Beta Digital Pal, Color, documentario - Durata: 37'.

Cast: Angela Demattè, Sara Masotti, Laura Pizzirani.

 

Daniela Persico 

Trama e commenti: cinematografo.it - cinematografo.it/medioevo - filmitalia.org - ilsussidiario.net - fondazionemia.it - pardo.ch - cinemaitaliano.info - cinecitta.com - ilmanifesto.it: «Nella sezione Ici & Ailleurs [del Festival di Locarno, 2009] si incrociano stranamente due film italiani molto diversi ma con tantissimi elementi che li collegano. Si tratta di Et mondana ordinare, esordio di Daniela Persico, e L'ultima salita di Elisabetta Sgarbi. Persico punta su tre donne del medievo bergamasco, Anexia, Adeleita e Grazia, che si confrontano con il religioso, raccontate brevemente attraverso i loro testamenti. Alexia nubile proprietaria terriera lascia tutto ai due fratelli che sono stati suoi amanti, Giovanni e Martino Guaschino, a condizione che non vendano le terre e nulla modifichino, altrimenti tutto finirà al Consorzio della Misericordia Maggiore. E già è curioso che una donna attorno al 1300 potesse disporre così liberamente delle proprietà. La «recitazione» del testamento e dei momenti di piacere carnale, in contrapposizione al volere divino, avviene nel convento francescano dove la donna pregava e peregrinava, oggi le ore felici di Anexia con i suoi amanti sono diventate happy hour, perché lì, negli spazi del convento convergono i giovani bergamaschi per l'aperitivo. Anche Adeleita è giovane e ricchissima, l'elenco dei lasciti è lungo e le cifre consistenti, soprattutto colpiscono quelle 100 libbre imperiali lasciate alle fanciulle nel caso volessero sposarsi senza essere costrette al convento (o viceversa). Lascito raccontato nel convento delle clarisse, oggi divenuto liceo con la cappella di Adeleita adibita a palestra. Infine Grazia d'Arzago badessa che scrisse della vita di santa Grata e nel convento dove lei si dedicò a trasmettere cultura oggi ha sede un centro di restauro che ha più assistenzialistici voleri. «Sono venuta a conoscenza dei testamenti grazie alla tesi di laurea di una mia amica - spiega Persico - tra i documenti esaminati, tre hanno raccolto la mia attenzione perché ne emergevano personalità affascinanti. È interessante sottolineare che all'epoca a Bergamo e dintorni vigeva una giurisprudenza mista tra il diritto romano e quello longobardo: questa prevedeva che le donne godessero di sorprendente libertà decisionale. Come emerge dai testamenti che mettono in luce il destino inusuale a cui le ricche signore indirizzavano i propri beni post mortem. La libertà e l'originalità scaturita dalle tre personalità manifestate nei documenti mi ha trasmesso il desiderio di indagare a fondo il legame tra passato e presente, similitudini e differenze in senso locale ma anche universale sulla complessità di essere donna».

   

 

   


  su  Home Storiamedievale  Cinema e Medioevo-Indice

Indice film