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Medioevo italiano. I film del 2008 - ...A volte ritornano: i Templari - L'età delle crociate


Mala tempora

2008, regia di Stefano Amadio

 

   

Scheda: Nazione: Italia - Produzione: Movie Factory - Distribuzione: Movie Factory - Soggetto: Stefano Amadio, Simona Volpi - Sceneggiatura: Stefano Amadio, Simona Volpi - Fotografia: Massimo Franchi - Montaggio: Carlo Vittucci - Scenografia: Simona Volpi - Costumi: Stefania Caso - Musiche: Francesco Verdinelli - Effetti speciali: Nj - Formato: Color, HDCAM - Durata: 81'.

Cast: Maddalena Maggi, Severino Saltarelli, Alberto Cracco, Loredana Solfizi, Ugo Margio, Daniele Ferretti, Pino De Matti, Roberto Ruspoli, Natale Russo, Gildo Di Marco, Annapaola Vellaccio.



 

 

 

 

Trama e commenti: mymovies.itfilm.spettacolo.virgilio.it - cinemaitaliano.info - db.acec.it - retididedalus.it: «Mala Tempora diretto da Stefano Amadio si immerge nei magnifici paesaggi abruzzesi del ‘Dugento’ per raccontare una storia (co-sceneggiata con Simona Volpi) ambientata sul finire dell’ottava Crociata in Terra Santa. Tra monaci templari, eremiti, mistici, penitenti e nobili intriganti si snocciola un racconto che ruota attorno ad una misteriosa reliquia che susciterà insane passioni e procurerà vari omicidi. Tra i protagonisti Severino Saltarelli e Alberto Cracco. I Mala Tempora che “currunt” della proverbiale frase è il titolo di questo particolare film di Stefano Amadio, uscito il 30 novembre in poche sale romane e che il regista stesso definisce un “western medievale”. Piccolo, teatrale nella recitazione e nei costumi, Mala Tempora, scritto e sceneggiato da Amadio con Simona Volpi, ha come sfondo i selvosi, ventosi e magnifici paesaggi abruzzesi del 1270, cioè l’anno della fine dell’ottava e ultima Crociata nella terra promessa, Gerusalemme. Ormai il periodo sta volgendo al termine: il re di Francia Luigi IX, detto “il Santo” aveva guidato la settima e l’ottava Crociata contro Tunisi, ma fu subito bloccata da un’epidemia di peste che uccise lo stesso re francese. Quindi, effettivamente si trattava di tempi inclementi. “La spada non è fatta per la carne battezzata”, dice uno dei protagonisti, chiarendo subito il punto di vista “cristiano” del personaggio: il monaco templare Placido da Gavardo con la croce sul petto e la spada non ancora sguainata torna proprio da Gerusalemme alla ricerca di un eremita che vive nell’eremo di San Bartolomeo, Pietro, per sottoporgli la verifica di alcune reliquie. Ma riprendiamo le fila della storia, dal suo principio, quando Iacovella, della famiglia dei conti di Matessa, riceve dalla madre morente, Berengaria, un oggetto misterioso, assolutamente da non guardare, di cui la figlia dovrà liberarsi perché causa di disgrazie per i Matessa e dovrà consegnarlo al Papa, che ne toglierà gli effetti negativi. Proprio Pietro del Sirente è incaricato della consegna dell’oggetto a Roma. Nel frattempo, Iacovella non ha resistito alla tentazione e ha guardato l’oggetto maledetto, dal quale si sente posseduta e pur avendolo consegnato a Pietro, decide di convincere i suoi fratelli a derubare il monaco. Così fanno e gettano l’eremita in un crepaccio. Placido intanto, passando dalla residenza dei Matessa, per consiglio del monaco Desiderio, chiede informazioni a Iacovella su Pietro, ma alla fine è lui a comunicare alla donna invece una notizia sul marito che combatte in terra santa, Ranieri di Lanciano. L’uomo, infatti, è passato “dalla parte dei templari” ed ha preso i voti. Per Iacovella è una terribile notizia, causata quindi dalla maledizione dell'infausto oggetto. Alla fine, Placido riesce a trovare Pietro nel crepaccio e con lui trova un altro eremita, Romualdo, che da due anni prega soltanto in solitudine ed esce “solo con il pensiero” perché i paesani del suo borgo volevano ucciderlo per farne “reliquie” di “Santo”. Non è solo una storia di anime cristiane e conti “spacconi”: è infatti, per il regista, “un noir dove i personaggi hanno due anime o nessuna. È un thriller con molti omicidi e senza sangue. Mala Tempora è soprattutto un viaggio attraverso le debolezze dell’uomo”. ...» (Alessandra Lo Russo).

Dichiarazione del regista: «Mala Tempora nasce dall'interesse per il fenomeno eremitico nel medioevo e cresce in un mondo popolato da personaggi straordinari che, come Pietro da Morrone diventato Papa, vivevano in completo isolamento e che non di rado venivano coinvolti in situazioni a loro estranee. La spinta verso il possesso e la ricchezza muove l'azione del film. Una spinta che supera i sentimenti, molto simile a quella che viviamo oggi e con un oggetto che ricorda uno schermo televisivo a fare da traino e a chiudere la storia. Un oggetto vero, reale che nulla a che fare con anelli magici o improbabili santi graal. Mala Tempora non vuole essere un film epico sul medioevo, ma è soprattutto uno sguardo leggero, senza giudizi, sulle debolezze dell’uomo. Mala Tempora, un film prodotto senza contributi pubblici, dunque realmente "indipendente", è stato girato interamente in quell'Abruzzo ora sconvolto dal terremoto, tra Sulmona, Rovere e Rocca di Mezzo, l'altipiano del Sirente e i Piani di Pezza, Bominaco e Caporciano e i monti della Maiella. Nel mese di giugno Mala Tempora è stato distribuito gratuitamente nelle tendopoli abruzzesi e nei comuni delle zone colpite dal terremoto».

Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb: «Abruzzi, Italy, 1270 a.C. - A countess leaves to her daughter Iacovella, a mysterious object of big value. It's cause of their misfortune. Peter, Romualdo, two hermits monks, and Placido a Templar monk, they meet to run after the bandits who have stolen the object. After a time spent into a deep cleft and a long trip throw desolated mountains and hermitages out of time, they discover that Iacovella and her brothers were the thieves; countess' sons remains influenced by the mysterious object and finish victims of their own nature, showed by it».

Il sito ufficiale del film

 

 

 


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